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il Referendum


IL QUESITO
Il quesito referendario presentato per abrogare la norma per la “realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare” è lungo e articolato. Si tratta di una parte del decreto legge recante “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” firmato il 25 giugno 2008 e convertito in legge “con modificazioni” il 6 agosto dello stesso anno.
Nella prima parte, recita:


«Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e perequazione tributaria”, limitatamente alle seguenti parti:… seguono articoli e commi che si desidera abrogare.


Il testo completo del quesito può essere consultato sulla pagina di Wikipedia


QUORUM
Perché il referendum sia considerato valido, dovrà aver votato almeno il 50% più uno dei cittadini. In caso di vittoria del no o del non raggiungimento del quorum lo stesso referendum non potrà essere ripresentato per i prossimi 5 anni.


COME SI VOTA
Si vota tracciando un segno sul SI’ per abrogare gli articoli in questione, sul NO per lasciarli invariati. E’ possibile ritirare, e quindi votare, anche solamente per uno o due dei quesiti referendari.


QUANDO SI VOTA
Da calendarizzare, secondo legge, tra il 15 aprile e il 15 giugno, i referendum abrogativi sono stati infine fissati per il 12 e 13 giugno.


In un primo momento, era stato proposto l’accorpamento al primo o al secondo turno delle elezioni amministrative del 15-16 maggio. Tuttavia il Ministro degli Interni Roberto Maroni ha optato per la divisione delle due consultazioni, dichiarando che «il referendum si svolgerà il 12 e 13 giugno secondo una tradizione italiana che ha sempre distinto le due date»[1. Questa decisione costerà alle casse dello stato almeno 300 milioni di euro in più rispetto ad un ipotetico accorpamento delle elezioni amministrative col referendum.


DOVE SI VOTA
Si vota nel seggio indicato nella tessera elettoraledella sezione di appartenenza dell’elettore.


TESSERA ELETTORALE
Gli elettori, per poter esercitare il diritto di voto presso gli uffici elettorali di sezione nelle cui liste risultano iscritti, dovranno esibire, oltre ad un documento di riconoscimento valido, la tessera elettorale personale a carattere permanente, che ha sostituito il certificato elettorale.
Chi avesse smarrito la propria tessera personale, o in caso di furto o deterioramento della stessa, potrà chiederne il duplicato agli uffici comunali.


CHI PUO’ VOTARE
Possono votare per il Referendum tutti i cittadini italiani iscritti nelle liste elettorali del Comune italiano di residenza che abbiano compiuto 18 anni entro il primo giorno previsto per le votazioni. Tale giorno è compreso nel calcolo.